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Hanno raccontato nel 1995...


   
   

(da "L'Isola", Maggio '95)

ROCKELO musica a Montebelo

SUONINO LE TROMBE, RULLINO I TAMBURI ed il paese
torni in festa! Sta per verificarsi un evento straordinario a Montebello:
SABATO 27 e DOMENICA 28 MAGGIO, presso lo
Stadio Comunale, si terra' un grandioso concerto di musica leggera, tenuto dai
giovani per i giovani, e di proporzioni tali che a noi ... Woodstock ci fa un baffo !
E' l'occasione che tutti aspettavamo per elettrizzare il tristernente scialbo
ambiente paesano e non bisogna lasciarcela sfuggire per nessun motivo. Se
questa manifestazione non vantera' una massiccia partecipazione di pubblico
in entrambe le serate, probabilmente non potra' piu' essere ripetuta e allora non
avremo piu' il dilitto di lamentarci dello scarso svago offerto dal nostro
paese, in quanto noi stessi diventeremo le cause prime del mortuorio generale. A
memoria d'uomo mai s'era vista una manifestazione musicale di tali dimensioni a
Montebello e rappresenta percio' una piacevole novita', accompagnata da
quell'impegno sociale che e' doveroso esprimere fra persone civili. La
manifestazione, a ingresso LIBERISSIMO, sara' infatti a sostegno di Casa
Speranza di Vicenza, che accoglie i malati di A.I.D.S. della provincia.


A PROPOSITO DI ROCKELO... 

Ormai il rock vive e stupisce da piu' di 40 anni. Molti, per una  musica che piu' che
 alla storia preferisce guardare ossessivamente alle contraddizioni del presente. 
Molti anche per una musica che dopo tutti questi anni fa ancora fatica
 ad essere accettata come espressione culturale pienamente matura.
In realta', se la cultura ufficiale fosse meno
"bacchettona", meno rigida nei suoi schemi antiquati, si sarebbe
accora non solo che il rock, considerando i suoi ambigui e
dilatati confini e' il fenomeno musicale piu' rigoglioso e
complesso della nostra era ma anche che e' la musica che meglio
ha saputo descrivere i tempi spesso anticipando quello che la
realta' ha poi prodotto nei fatti. Per quarant'anni il rock e' stato
una musica di sogni e di sognatori. E lo e' ancor oggi, a dispetto
di tutto, malgrado sia profondamente integrato nei traffici
commerciali dell'industria della comunicazione. Il sogno si
rifugia nel suo linguaggio: nella eccitazione che ancora
comunica, nel continuare ad essere un luogo del tutto speciale
dove si celebrano i riti liberatori che la nostra civilta' ha
faticosamente represso. Soprattutto per noi giovani e' ancora un
luogo di iniziazione e di comprensione della vita. Certo questi
quarant'anni devono far riflettere. Abbiamo veramente capito
che cosa e' il rock, con tutta la sua struggente capacita' di essere
tutto e il contrario di tutto, di camuffarsi in 1000 travestimenti,
di contraddirsi apertamente, perfino di negare la sua esistenza?
Ha ancora senso oggi parlare di rock, o dovremmo guardare alla
sua piu' disinvolta espansione per trovare la sua vera maturitia'?
Di sicuro se oggi vogliamo avvertire l'espressione del disagio sociale,
ma anche della speranza, se vogliamo far esperienza di una musica che nelle
sue 1000 contraddizioni sia ancora dentro alle cose, e' sempre li che dobbiamo
rivolgere la nostra attenzione. E' da questo punto di vista che il rock,
anche se quarantenne, e' ancora giovane. Ha ancora molto da esprimere.
E se pure e' vero, come dicono in molti, che il rock e' morto, almeno
nella sua forma piu' reale, allora che il Rock viva! C'e' ancora tuto da fare !!!

ANNA M.

 
   
         
   

Mail: info@rockelo.it